Una lunga riflessione sui mali del sistema tributario italiano. La bozza della Legge Delega per la riforma del sistema fiscale, il cui testo è stato approvato nel corso del Consiglio dei Ministri tenutosi ieri pomeriggio, si presenta in forte discontinuità rispetto ai recenti tentativi di ristrutturazione del sistema. In molti aspetti una rivoluzione, nello stile e nei contenuti.
La definizione del testo della legge delega è il primo atto di un lungo ed articolato percorso che porterà alla riforma sostanziale del sistema tributario. Secondo le disposizioni dell’articolo 1, l’attuazione della riforma sarà modulata su più decreti legislativi da emanare entro diciotto mesi dalla sua entrata in vigore. Al centro della riforma lo stimolo alla crescita economica attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la contestuale riduzione del carico fiscale complessivo sui redditi derivanti dall’impiego dei fattori della produzione. Ne costituisce il corollario la semplificazione degli adempimenti a carico dei contribuenti, da realizzarsi anche mediante l’eliminazione dei micro-tributi.
Quale punto chiave del PNRR, il Governo mira a rendere il sistema tributario italiano più attrattivo, in linea con quello dei paesi più avanzati. Non solo, pertanto, il passo iniziale di un percorso che porterà alla riduzione della pressione fiscale, ma un modello che elimini gli ostacoli alla crescita del paese. Non semplicemente un mezzo per reperire risorse, ma un articolato strumento di politica economica per superare le annose debolezze strutturali dell’economia italiana.
La riforma, pensata per salvaguardare la progressività del sistema tributario e ridurre l’evasione ed elusione fiscale che lo minano alle sue basi, prevede una profonda revisione del sistema di imposizione personale sui redditi. A fronte dell’applicazione di un’aliquota proporzionale di tassazione da applicarsi ai redditi derivanti dall’impiego del capitale, anche nel mercato immobiliare, nonchè ai redditi derivanti dall’impiego del capitale nelle attività di impresa e di lavoro autonomo, si prevede una graduale riduzione delle aliquote medie effettive derivanti dall’applicazione dell’IRPEF, i cui tempi di attuazione varieranno a seconda delle risorse che, già dalla prossima Legge di Stabilità, verranno messe a disposizioni. A tal fine si procederà, inoltre, al riordino delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall’imposta lorda, da effettuarsi secondo criteri di equità ed efficienza. L’obiettivo sarà quello si sfoltire le numerose detrazioni presenti a favore di una generalizzata riduzione della pressione tributaria.
In tema di tassazione del reddito di impresa la riforma si pone l’obiettivo di ridurre gli adempimenti a carico delle imprese, anche attraverso un percorso di avvicinamento tra i valori civilistici e quelli fiscali, e la revisione della disciplina delle variazioni in aumento ed in diminuzione apportate all’utile o alla perdita risultante dal conto economico. Per limitare le distorsioni di natura fiscale nella scelta delle forme organizzative e giuridiche, la riforma punta alla tendenziale neutralità tra i diversi sistemi di tassazione delle imprese.
Come ampiamente annunciato, ormai da anni, nella riforma fiscale troverà spazio anche la graduale riduzione dell’imposta regionale sulle attività produttive. Anche ai fini dell’imposta sul valore aggiunto si prevede una generale razionalizzazione della sua struttura, soprattutto per quanto riguarda le aliquote e la distribuzione delle basi imponibili fra di esse.
Una sezione della riforma è dedicata alle modifiche del sistema nazionale della riscossione, da attuarsi secondo principi di efficientamento e di semplificazione, non più orientate al processo, ma agli obiettivi. Nelle intenzioni del Governo vi è l’individuazione di un nuovo modello organizzativo del sistema nazionale della riscossione da attuarsi anche mediante un parziale trasferimento delle funzioni dall’agente della riscossione a favore dell’Agenzia delle Entrate. In questo senso si prevede una revisione dell’attuale meccanismo di remunerazione dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, collegata ad una riduzione generalizzata dei costi di gestione.
Di assoluto interesse sono le indicazioni in tema di codificazione delle norme tributarie. Al fine di garantire condizioni di certezza dei rapporti giuridici e la chiarezza del diritto nel sistema tributario, secondo il testo approvato dal Governo la prossima riforma dovrà garantire il coordinamento, formale e sostanziale, delle disposizioni legislative. L’obiettivo è quello di assicurare l’unicità, la contestualità, la completezza, la chiarezza e la semplicità delle disposizioni tributarie.
Chi attendeva buone notizia in merito ad una immediata riduzione delle tasse resterà inevitabilmente deluso. Non era questa la sede. La presente Legge Delega di riforma fiscale ha, tuttavia, il pregio di fissare i principi generali di un nuovo modello tributario, diverso dal precedente ed al passo con i tempi. Mai come questa volta al centro della bozza della Legge Delega vi sono i temi della semplificazione, quella reale collegata alla riduzione degli adempimenti, della riforma dell’ordinamento in un ottica, del tutto nuova, di certezza dei rapporti giuridici.
Principi e criteri assolutamente condivisibili. Oro non resta che attuarli davvero.