Con Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 29 novembre 2022 viene disposto il differimento del termine di trasmissione dell’autodichiarazione per gli aiuti di Stato di cui all’articolo 1, commi da 13 a 17, del Decreto Legge 22 marzo 2021, n. 41. La scadenza passa dal 30 novembre 2022 al 31 gennaio 2023. Di conseguenza gli importi eccedenti i limiti dei massimali previsti per ciascuna delle sezioni interessate dovranno essere volontariamente restituiti o sottratti da aiuti successivamente ricevuti entro il 31 gennaio 2023 oppure entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2021, se tale termine scade successivamente al 31 gennaio 2023.
Avete capito bene. È stata accolta la richiesta di proroga avanzata nei giorni scorsi dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili a seguito delle ripetute segnalazione di impossibilità ad accedere al sito rna.gov.it. Ciò nonostante risulta difficile valutare se la proroga del termine di presentazione dell’autodichiarazione per gli aiuti della Sezione 3.1 e della Sezione 3.12 del Temporale Framework costituisca una buona o cattiva notizia. Da un lato è sicuramente una buona novella, soprattutto considerando che il provvedimento si è reso necessario dopo la denuncia avanzata dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti in merito al malfunzionamento della sezione trasparenza del Registro nazionale degli aiuti di Stato (RNA), applicazione utile a reperire le informazioni necessarie alla compilazione delle stesse autodichiarazioni di cui al regime ombrello. Dall’altro il provvedimento in commento è l’ultimo esempio di una cattiva abitudine: anche difronte a problemi di carattere oggettivo, quella di concedere la proroga a poche ore dalla scadenza, quando i giochi sono ormai fatti.
La proroga si è resa possibile in considerazione del differimento dei termini previsto dall’articolo 35 del Decreto Legge 21 giugno 2022, n. 73, già incassato dall’Amministrazione Finanziaria, in materia di registrazione degli aiuti di Stato COVID-19 nel Registro nazionale aiuti. Con la predetta norma, in deroga alle disposizione dell’articolo 10, comma 1, secondo periodo, del decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 31 maggio 2017, n. 115, i termini di registrazione degli aiuti di Stato non subordinati all’emanazione di provvedimenti di concessione o di autorizzazione alla fruizione, ovvero subordinati all’emanazione di provvedimenti di concessione o di autorizzazione il cui importo non è determinabile nei predetti provvedimenti, ma solo a seguito della presentazione della dichiarazione resa a fini fiscali nella quale sono dichiarati, in scadenza al 31 dicembre 2022, sono prorogati automaticamente al 30 giugno 2023.
Ancora una volta la proroga si è rivelata intempestiva. Come noto, in tempi non sospetti (era il mese di maggio), il MEF, in risposta all’interrogazione parlamentare 5-08035 Commissione VI (Finanze) presentata dall’Onorevole Nunzio Angiola, aveva chiarito che “qualunque differimento del suddetto termine del 30 giugno in favore del contribuente dovrebbe accompagnarsi a un pari differimento del termine finale per la registrazione degli aiuti nel RNA fissata al 31 dicembre 2022”. Differimento a favore dell’Amministrazione Finanziaria arrivato per tempo, a differenza di quello riconosciuto al contribuente, concesso sempre con pochi giorni di preavviso rispetto alla tabella di marcia Anche il precedente provvedimento del 22 giugno 2022 avente ad oggetto la proroga del termine dal 30 giugno 2022 al 30 novembre 2022 arrivò, in piena campagna redditi, quando mancavano solo otto giorni alla scadenza prefissata.
Il provvedimento è stato accolto favorevolmente dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, considerato dal Presidente Elbano De Nuccio “un provvedimento necessario, che ha richiesto una fitta interlocuzione istituzionale con i vertici del Ministero dell’Impresa e del Made in Italy e con l’Agenzia delle Entrate, per limitare i disagi che i Commercialisti ed i loro assistiti hanno subito in questi giorni nei quali, peraltro, sono in scadenza numerosi altri adempimenti”. Resta, tuttavia, l’amaro di uno scenario già vissuto. Come non provare imbarazzo quando si vorrebbe cambiare il sistema fiscale ma si sbatte contro il muro, tutt’altro che di gomma, della burocrazia?