La manovra supera l’esame dell’Europa

Studio SalvettaArchivio, Fiscal Focus

Prima che si potesse continuare il difficile lavoro sulla manovra finanziaria, ancora impantanata alla Camera dei Deputati a causa delle centinaia di emendamenti che difficilmente troveranno spazio nel poco tempo a disposizione, era necessario attendere il parere di Bruxelles. Parere che è arrivato. Nella giornata di ieri la Commissione Europea ha espresso le proprie indicazioni e alcune rilevanti critiche.

Al bando, ma era prevedibile, le misure in tema di innalzamento del tetto per le transazioni in contanti, il limite per l’accettazione del pagamenti con il pos e una delle misure della “tregua fiscale”, quella relativa allo stralcio automatico dei carichi affidati all’Agente della Riscossione nel periodo 2000-2015, definita senza mezzi termini un “condono fiscale”. Nonostante le critiche, tuttavia, il parere espresso è stato sostanzialmente positivo, aspetto dal quale è possibile desumere come, pur considerando i numerosi emendamenti presentati, difficilmente vi saranno delle innovazioni sostanziali al disegno di legge di bilancio presentato alla Camera dei Deputati.

Nel complesso, la Commissione ritiene comunque che il progetto di bilancio dell’Italia sia in linea con gli orientamenti contenuti nella raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022”. Con queste parole l’istituzione comunitaria, nel suo complesso, accoglie positivamente la manovra finanziaria per l’esercizio 2023. Le misure più apprezzate, in particolare, sono quelle a sostegno delle imprese e delle famiglie contro il caro energia, che rappresentano la fetta più grande dell’intera legge di bilancio. Allo stesso tempo, in senso critico, la Commissione Europea ha invitato l’Italia ha realizzare la riforma mancata dell’ultima legislatura, quella dell’ordinamento tributario. Anche per la Commissione Europea la riforma del Fisco, nell’ottica dell’evasione fiscale e della semplificazione, è il tassello mancante di cui l’Italia ha estrema necessità.

Tornando ai lavori in corso, fra le proposte emendative pubblicate dalla V Commissione Permanente da segnalare la proposta di introduzione di un credito d’imposta per i soggetti titolari di impianti azionati da fonti rinnovabili, pari all’80 per cento dei costi sostenuti nel 2023 per gli investimenti effettuati dai soggetti titolari di impianti azionati da fonti rinnovabili con potenza superiore a 20 kW, fino all’importo massimo complessivo cumulato di 25.000 euro. Secondo l’emendamento in commento, come accade oggi per il Superbonus, il credito d’imposta potrà essere ceduto in tutto o in parte, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi le banche e gli altri intermediari finanziari.

Di assoluto interesse, almeno per chi ha nostalgia del passato, l’ammortamento accelerato per gli immobili strumentali utilizzati nell’esercizio delle imprese operanti nel settore del commercio di prodotti di consumo al dettaglio. Per le imprese che svolgano quale attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO 47.11.10 (Ipermercati), 47.11.20 (Supermercati,; 47.11.30 (Discount di alimentari), 47.11.40 (Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari), 47.11.50 (Commercio al dettaglio di prodotti surgelati), 47.19.10 (Grandi magazzini), 47.19.20 (Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettro- domestici), 47.19.90 (Empori ed altri negozi non specializzati di vari prodotti non alimentari), 47.21 (Commercio al dettaglio di frutta e verdura in esercizi specializzati), 47.22 (Commercio al dettaglio di carni e di prodotti a base di carne in esercizi specializzati), 47.23 (Commercio al dettaglio di pesci, crostacei e molluschi in esercizi specializzati), 47.24 (Commercio al dettaglio di pane, torte, dolciumi e confetteria in esercizi specializzati), 47.25 (Commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati), 47.26 (Commercio al dettaglio di prodotti del tabacco in esercizi specializzati), 47.29 (Commercio al dettaglio di altri prodotti alimentari in esercizi specializzati), è quella di raddoppiare l’aliquota massima di ammortamento, fissandola al 6 per cento.