Cessione del credito: sabbie mobili in continua evoluzione

Studio SalvettaArchivio, Fiscal Focus

In tema di Superbonus e, più in generale, di cessione del credito e sconto sul corrispettivo, la normativa è in continua evoluzione. Fra modifiche inaspettate e proposte per il futuro, da ultimo avanzate dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti, il quadro si mostra eccessivamente articolato e dai confini ancora indefiniti.

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili, in audizione alla Camera dei Deputati per voce del Consigliere delegato alla fiscalità, Salvatore Regalbuto, accompagnato dal coordinatore dell’area fiscale della Fondazione nazionale della categoria, Pasquale Saggese, indica la via per uscire definitivamente dal blocco delle cessioni. “Estendere, in tempi estremamente rapidi, il perimetro della compensazione delle banche anche agli F24 che raccolgono per conto dei loro clienti, con una percentuale sostenibile e ragionevole. Questa è la misura fondamentale che potrebbe aiutare a risolvere il problema dei crediti incagliati”. Come richiesto a gran voce dai rappresentati delle categorie direttamente interessate dal blocco delle cessioni, dall’Ance all’Abi, anche i massimi rappresentanti dei Commercialisti intravedono nell’estensione delle possibilità di compensazione da parte degli istituti di credito l’unica via di uscita dallo scenario funesto in cui si trovano migliaia di imprese e contribuenti.

Non si tratta dell’unica proposta. Sulla scia del differimento del termine previsto dalla conversione in Legge del Decreto Milleproroghe, con riguardo alle spese sostenute nel 2022, i Commercialisti chiedono una proroga più ampia rispetto al 31 marzo 2023, almeno fino al 28 aprile 2023, del termine per la presentazione delle comunicazioni per l’opzione della cessione del credito e lo sconto in fattura di cui all’articolo 121 del Decreto Legge n. 34 del 2020.

Alla luce delle novità introdotte dal Decreto Legge n. 11 del 2023, soprattutto con riferimento all’alleggerimento dei profili di responsabilità dei cessionari, il senso della proposta del Consiglio Nazionale risiede nel tentativo di concedere più tempo a contribuenti e banche per perfezionare quante più acquisizioni possibili.

In questo senso, infatti, se solo si avesse il tempo necessario, il Decreto Legge n. 11 del 2023, in un’alchimia di disposizioni, potrebbe davvero favorire le cessioni oggi bloccate. Da un lato l’ultimo provvedimento disegna, finalmente in maniera chiara, il profilo di responsabilità del cessionario nelle potenziali contestazioni di colpa grave. La regola, con effetto retroattivo, che libera il cessionario dalla responsabilità solidale nei casi in cui abbia diligentemente acquisito i documenti espressamente elencati nel medesimo provvedimento, a patto che non abbia assunto comportamenti rilevanti ai fini della contestazione di dolo, costituisce uno scudo a favore degli intermediari finanziari per le numerose operazioni compiute fino ad oggi.

Elemento che, favorendo il superamento di ogni remora, potrebbe indurli a nuove acquisizioni.

Da altro punto di vista la chiusura, valevole per il futuro, ovvero per gli interventi formalmente avviati dal 17 febbraio 2023, determinerà l’automatico effetto di alleggerire la pressione nei confronti dei soggetti ancora disposti ad acquistare i crediti d’imposta. Soprattutto in questo senso la proroga del termine ultimo per l’invio della comunicazione, anche oltre il 28 aprile 2023, potrebbe consentire la lavorazione di un maggior numero di pratiche rispetto a quelle realisticamente lavorabili da oggi alla fine di marzo.

Non è possibile dimenticare come, nonostante la chiusura inaspettata, ai crediti fermi sui cassetti fiscali si aggiunge la lunga coda delle cessioni ancora da effettuarsi sulle spese sostenute nel 2022, e che si sosterranno dal 2023 fino a termine del periodo di vigenza previsto, per gli interventi già in corso al 17 febbraio 2023. Per tali interventi le spese che si sosterranno nel periodo di vigenza della specifica agevolazione continueranno ad essere cedibili a terzi, come se nulla sia accaduto. Tuttavia, affinché tale possibilità non resti sulla carta, è necessario creare tutte le condizioni, soprattutto temporali, che consentano alle modifiche apportate di espletare finalmente i propri effetti.