Dalla Camera dei Deputati l’impegno del Governo ad evitare la catastrofe annunciata

Studio SalvettaArchivio, Fiscal Focus

La sospensione dei termini di versamento derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione, nonché dagli avvisi esecutivi di Agenzia delle Entrate ed INPS, previsto originariamente dall’articolo 68 del Decreto-Legge n. 18 del 2020, potrebbe avere nuova vita. Dopo l’ultimo ritocco avvenuto per mezzo dell’articolo 2 del Decreto-Legge n. 99 del 2021, che ha esteso fino al 31 agosto 2021 il termine del lungo periodo di sospensione, è iniziato il confronto parlamentare per trovare una soluzione legislativa all’imminente ripresa della riscossione.
Secondo le disposizioni vigenti, infatti, i versamenti oggetto di sospensione dovranno essere effettuati in unica soluzione entro il mese successivo al termine del periodo di sospensione, ovvero entro il 30 settembre 2021. Mentre dal 1° settembre 2021, in sordina, sono ripartite le notifiche ai contribuenti delle cartelle esattoriali rimaste nel cassetto dallo scorso 8 marzo 2020.

A quella che si preannuncia quale una impasse senza precedenti, una catastrofe annunciata, il Governo si mostra favorevole ad una ulteriore sospensione della notifica delle cartelle esattoriali, almeno fino al termine dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Nell’ambito dei lavori parlamentari l’aula della Camera dei Deputati ha approvato, con consenso sostanzialmente unanime, l’ordine del giorno che impegna l’esecutivo a trovare una soluzione condivisa in materia di riscossione. Il documento, in particolare, è stato sottoposto a votazione con il parere favorevole del Governo.

Secondo il tenore del testo approvato, l’esecutivo si è impegnato espressamente a valutare l’opportunità di elaborare un piano straordinario finalizzato alla proroga dei termini delle notifiche delle cartelle esattoriali riferite al periodo emergenziale, nonché una nuova disciplina della riscossione dei debiti iscritti a ruolo, anche attraverso meccanismi deflativi del contenzioso tributario e sistemi di definizione agevolata delle liti pendenti. Mediante la proroga degli interventi temporanei già introdotti lo scorso anno, l’esecutivo si è impegnato a valutare anche la sospensione degli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati dall’agente della riscossione o dagli altri soggetti affidatari delle procedure esecutive.

Quella che si preannuncia, pertanto, è una Rottamazione-quater, una nuova stagione di definizioni agevolate destinate ad alleggerire i contribuenti dal gravoso fardello dei ruoli accumulati durante la pandemia.

Considerando che dal mese di settembre 2021 è progressivamente ripartita l’attività di riscossione esecutiva si tratta, sicuramente, di una buona notizia. Il carico di scadenze accumulate, dovute alla sospensione dei termini di versamento ed al congelamento dei ruoli da notificare, rende oltremodo difficile il regolare pagamento per un’ampia platea di contribuenti.

Non è più il momento di rinviare al futuro quanto si sarebbe dovuto decidere già da tempo. Il continuo rinvio della riforma della riscossione, scellerato per molti versi, e limitato alla sola proroga dei termini di versamento, ha determinato l’effetto perverso di ampliare la falla che già la pandemia aveva generato. L’auspicio, allora, è che l’iniziativa parlamentare, per ora in fase assolutamente embrionale, assuma le vesti di una vera e generalizzata riforma del sistema della riscossione, più equo rispetto al precedente, soprattutto per le situazioni di difficoltà economica e finanziaria determinate o aggravate dalla crisi sanitaria ed economica in corso.

E’ impensabile, infatti, continuare ad operare come è stato fatto nell’era pre Covid, come se nulla, nel frattempo, sia effettivamente accaduto.
Da questo punto di vista sono necessari piani di versamento rateale più lunghi rispetto agli attuali, con meccanismi di accesso agevolati, l’opportunità di sospendere volontariamente i versamenti, nonché la possibilità per il contribuente decaduto dal piano di rateazione a seguito della pandemia di rateizzare nuovamente il carico accumulato senza preventivamente assolvere alle rate scadute. Non è solo una scelta di civiltà, ma di sopravvivenza.