Fisco sempre protagonista. Novità rilevanti per scadenze e riforma fiscale

Studio SalvettaArchivio, Fiscal Focus

L’attualità fiscale non trova pace. Nel pomeriggio di ieri il Ministero dell’Economia e finanze ha pubblicato il comunicato n. 125 con il quale, ai fini del rispetto delle scadenze tributarie e contributive previste per lunedì 31 luglio 2023, si annunciano misure speciali per i cittadini interessati e le imprese danneggiate dagli eventi naturali eccezionali e imprevedibili che hanno colpito negli ultimi giorni alcune zone d’Italia. Nel frattempo, continua la corsa della delega fiscale, che si arricchisce di ulteriori novità.

“Impegno apprezzabile”. Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili accoglie con favore l’impegno assunto dal MEF rispetto alle prossime ed imminenti scadenze tributarie. “Apprezziamo la disponibilità, l’ascolto e la vicinanza alle popolazioni e ai colleghi colpiti mostrati dal Ministero dell’Economia e dal Viceministro Maurizio Leo”. Il Governo ha deciso di “prorogare le scadenze contributive e tributarie nelle zone colpite dagli incendi e dalle calamità naturali di questi giorni”.

Tuttavia, si tratta di un differimento al buio. Considerata la situazione a macchia di leopardo, e i pochi giorni a disposizione, non si conoscono ancora i confini delle disposizioni speciali che verranno a tal fine introdotte. Fino a quando non si conoscerà la mappa della proroga, nessuno è effettivamente sollevato dai versamenti in scadenza. Solo nei prossimi giorni si lavorerà per individuare le zone effettivamente colpite e predisporre proroghe puntuali.

Passando alla riforma dell’ordinamento tributario è finito il giro di emendamenti in Commissione Finanze del Senato. Il provvedimento è atteso in aula la prossima settimana per essere approvato e, di conseguenza, inviato alla Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva entro la pausa estiva dei lavori.

Le novità riguardano, in particolar modo, il procedimento accertativo. È stata approvata la proposta che prevede l’esclusione delle sanzioni amministrative tributarie per tutti i rischi di natura fiscale comunicati preventivamente, in modo esaustivo ed esauriente, nei confronti dei contribuenti che abbiano adottato un sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, anche in ordine alla conformità ai principi contabili, certificato da professionisti qualificati. Per costoro è previsto, inoltre, la riduzione di almeno due anni dei termini di decadenza dell’azione di accertamento.

Una sorta di visto di conformità, la cui efficacia è tuttavia esclusa nei casi di condotte simulatorie o fraudolente, che nasce dall’attività del Consiglio nazionale dei Commercialisti. Persa la battaglia della proroga dei versamenti relativi ai modelli dichiarativi, i Commercialisti incassano un’interessante opportunità di sviluppo professionale, ipotizzata da tanti anni, ma mai raggiunta. “Questo emendamento – sottolinea il Consigliere nazionale delegato alla fiscalità Salvatore Regalbuto – risponde appieno ai concetti cardine della delega fiscale, ovvero alla volontà di privilegiare il confronto ex ante al controllo ex post”.

Sempre in tema di accertamento e sanzioni, con un secondo emendamento, è stata prevista l’esclusione delle sanzioni penali tributarie, in particolare quelle connessa al reato di dichiarazione infedele, nei confronti dei contribuenti aderenti al regime collaborativo, qualora abbiano tenuto comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente ed esaurientemente l’esistenza dei rischi fiscali ai quali sono soggetti.

Viene confermato il modello premiale ISA, che sarà soggetto ad una profonda revisione, con l’introduzione di ulteriori regimi premiali rispetto a quello oggi vigenti, inclusa la riduzione dei tempi di attesa in caso di rimborsi di crediti fiscali per i contribuenti che presentano più alti livelli di affidabilità fiscale. Sempre al fine di migliorare il rapporto fra contribuenti e sistema fiscale, la delega uscita dalla Commissione Finanze del Senato si propone di valutare la possibilità di non applicare sanzioni e/o interessi per mancati versamenti, di imposte sui redditi regolarmente dichiarati, nei confronti di quei contribuenti che hanno crediti maturati verso la pubblica amministrazione per importi pari e fino alla concorrenza del debito d’imposta. Si propone, inoltre, di escludere l’applicazione di sanzioni amministrative ai contribuenti che presentino una dichiarazione integrativa al fine di adeguarsi alle indicazioni elaborate dall’Amministrazione finanziaria con successivi documenti di prassi, sempre che la questione sia effettivamente controversa.

Non ci sarà, infine, l’automatica procedura di pignoramento dei conti correnti. La Commissione Finanze del Senato ha stralciato definitivamente la disposizione che tanto aveva fatto discutere nei giorni scorsi.