Il Mef annuncia la proroga. Senza una strategia

Studio SalvettaArchivio, Fiscal Focus

Come nelle migliori tradizioni, in sordina, a scadenza ormai prossima, con il comunicato n. 133 del 28/06/2021 il Ministero dell’Economia e Finanze annuncia, per i contribuenti ISA ed i forfettari, la proroga dei termini di versamento di giugno. Pur in assenza del provvedimento normativo, il comunicato stampa, pubblicato per placare gli animi, annuncia il differimento al 20 luglio dei termini di versamento delle imposte in scadenza al 30 giugno, senza il versamento di alcun interesse.

Ai sensi dell’articolo 12 comma 5 del DLGS n. 241 del 1997 sarà ancora una volta un DPCM a prevedere la proroga del versamento del saldo e del primo acconto ai fini delle imposte sui redditi e dell’iva per tutti i contribuente interessati dall’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), compresi quelli in regime forfettario. Pertanto fino al 20 luglio si potrà versare senza maggiorazioni, mentre dal 21 luglio al 20 agosto i beneficiari della proroga potranno versare con l’aggiunta degli interessi calcolati in misura dello 0,40 per cento.

Secondo il MEF a giustificare l’intervento in extremis è stato l’impatto che l’emergenza Covid-19 ha avuto sull’operatività dei contribuenti di minori dimensioni e dei loro intermediari. Sorprende come per la prima volta lo stato di tangibile precarietà degli operatori del settore , travolti dagli adempimenti tributari straordinari legati all’emergenza tutt’ora in corso, venga utilizzato per giustificare un differimento dei termini di versamento delle imposte. Mai era accaduto, infatti, che il MEF riconoscesse il ruolo centrale degli intermediari nel processo di riscossione delle imposte.

La proroga generalizzata dei termini, i cui dettagli saranno riportati nel predetto Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, si aggiunge al differimento delle scadenze previsto dal messaggio INPS n. 2418 del 25/06/2021 per il pagamento dei contributi dovuti per le Gestioni speciali autonome degli artigiani e degli esercenti attività commerciale, nonché per la Gestione separata dei liberi professionisti. Al fine di consentire l’attuazione delle disposizioni dell’articolo 1, commi 20-22-bis, della Legge 30 dicembre 2020, n. 178 che prevede per l’anno 2021 un parziale esonero della contribuzione previdenziale ed assistenziale dovuta dai predetti lavoratori autonomi e dai liberi professionisti iscritti alle gestioni INPS, l’ente previdenziale ha annunciato, anch’esso senza alcuna copertura normativa, il differimento a nuova comunicazione dei termini di pagamento delle somme dovute a titolo di primo acconto della contribuzione calcolata sul reddito d’impresa Irpef per l’anno di imposta 2021.

Secondo gli annunci il DPCM avente ad oggetto la proroga dei termini di versamento anticipa un imminente intervento anche sui termini di riscossione in scadenza al 31 luglio 2021 delle rate relative al 2020 per le procedure di rottamazione-ter e saldo e stralcio. Inoltre, da quanto si apprende da Palazzo Chigi, il Consiglio dei Ministri si è espresso favorevolmente per l’estensione di ulteriori due mesi, fino al 31 agosto, del blocco delle cartelle di pagamento e delle conseguenti procedure esecutive.

Resta invece sul tavolo la questione della riduzione di termini di invio delle dichiarazioni dei redditi, anticipata al 10 settembre 2021 nei casi in cui il contribuente ambisca al contributo a fondo perduto perequativo di cui all’articolo 1 comma 16 del Decreto Legge n. 73 del 2021. Segno di come manchi una strategia che consenta, finalmente, una pianificazione a medio termine dei versamenti e degli adempimenti.