Lunedì 21 novembre 2022, ore 20:30. Si alza il sipario. L’esecutivo svela il disegno di legge della prossima manovra finanziaria, il primo vero banco di prova dopo le elezioni politiche. Una legge di bilancio, definita “coraggiosa” dal Ministro delle Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, in linea con gli annunci lanciati con l’approvazione della nota di aggiornamento al DEF. Misure per contrastare il caro energia, riduzione del cuneo fiscale, razionalizzazione delle agevolazioni tributarie. Di contro, da dicembre, crescerà il costo del carburante. Insomma, nessun colpo di testa.
Una manovra da 32 miliardi di euro, in buona parte finanziata dal deficit. A tanto ammonta l’impegno economico del disegno di legge arrivato in serata sul tavolo dell’esecutivo. Della somma stanziata, la cura dedicata al caro energia sarà di circa 21 miliardi. Allo studio dell’esecutivo la conferma dei crediti d’imposta a favore delle imprese per il consumo di energia elettrica e gas naturale, con un possibile incremento delle misure oggi in vigore.
Sul cuneo fiscale, in continuità rispetto all’azione del Governo Draghi, continua il percorso avviato di progressiva riduzione. Si prevede un taglio di 2 punti per i redditi fino a 35.000 euro, 3 punti per i redditi di importo inferiore a 20.000 euro. Le misure a favore del lavoro, inoltre, prevedono la decontribuzione per i nuovi assunti fino a 35 anni di età, finalizzata a promuovere l’occupazione giovanile.
Con riferimento alle misure tributarie la manovra accoglierà una generalizzata razionalizzazione delle agevolazioni fiscali oggi disponibili in dichiarazione dei redditi. Fra le misure al vaglio dell’esecutivo è prevista una differente modulazione delle agevolazioni, probabilmente collegate alla soglia di reddito, che prevederà il loro azzeramento al raggiungimento della soglia di 120.000 euro. Viene invece prorogata, per l’ennesima volta, la rivalutazione per terreni e partecipazioni, nonchè ipotizzata una misura agevolata dedicata all’assegnazione di immobili non strumentali ai soci da parte delle società commerciali.
Senza ulteriori modifiche, viene confermato l’innalzamento del limite massimo di fatturato per accedere al regime forfettario di determinazione del reddito, che passa da 65.000 a 85.000 euro. Per il momento niente flat tax incrementale, qualche speranza per l’estensione del regime di cedolare secca agli immobili a destinazione commerciale. Il decreto fiscale collegato alla manovra, inoltre, dovrebbe accogliere un’ulteriore razionalizzazione dei bonus edilizi, già riformati dal Decreto Aiuti-quater.
Poche notizie, molto confuse, per quanto riguarda la “tregua” fiscale. Se da un lato viene confermato lo stralcio delle cartelle fino al 2015 i cui carichi non superino i mille euro, poco o nulla si conosce delle altre misure che secondo le dichiarazioni del Viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo dovevano comporre il ricco pacchetto di definizioni agevolate. La tesi più accreditata conferma l’introduzione della cosiddetta Rottamazione-quater, la misura di definizione agevolata, che prevede il pagamento dell’intera imposta dovuta e, per la prima volta, di una maggiorazione del 5%, dedicata ai carichi superiori a 1.000 euro affidati all’Agente della Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Mentre l’esecutivo rinuncia alla volontary disclosure, nella bozza dell’articolato provvedimento conquista spazio una misura tutta dedicata alla regolarizzazione delle cripto-valute.
Viene previsto nuovamente l’innalzamento della soglia massima per il trasferimento del denaro contante. Dal 1° gennaio 2023, salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, non esclusi dopo quanto accaduto con il Decreto Aiuti-quater, sarà possibile pagare in contanti fino a 4.999 euro.
In senso opposto alle misure previste dalla manovra in campo energetico il governo approva il Decreto Legge Carburanti recante le misure urgenti in materia di accise e IVA sui carburanti. A soli pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, le disposizioni del Decreto Aiuti-quater in materia di accisa e di imposta sul valore aggiunto su alcuni carburanti vengono modificate. Secondo la bozza del decreto le aliquote di accisa previste dall’articolo 2 del Decreto Aiuti-quater, che il predetto provvedimento disponeva fino al 31 dicembre 2022, avranno vita breve. Dal primo dicembre lo sconto sui prezzi dei carburanti si riduce. Si passa dall’attuale taglio di 25 centesimi ad un taglio di 15 centesimi. Riduzione dello sconto che non dovrebbe toccare gli autotrasportatori.
Trova infine conferma la progressiva contrazione del reddito di cittadinanza, con una riduzione dei mesi di sostegno al reddito, che passeranno da 12 a 8. Un anno transitorio che porterà alla vera e propria riforma, prevista solo dal 2024, quando saranno definitivamente esclusi i cosiddetti “occupabili”.