Riforma fiscale, aggiustamenti in vista

Studio SalvettaArchivio, Fiscal Focus

Una riforma fiscale ricca di emendamenti. Al suo primo passaggio parlamentare in VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati numerose sono state le proposte di modifica, da parte di maggioranza ed opposizione. Fra queste, in piccola parte, anche alcune delle proposte avanzate dal Centro Studi Fiscal-Focus.

Da giorni al centro del dibattito fra i operatori del settore, soprattutto dopo la pubblicazione del documento illustrativo della logica a base degli algoritmi che saranno impiegati nella prossima futura lotta all’evasione fiscale, il potenzialmente dell’utilizzo delle tecnologie digitali mirate a circoscrivere le attività di controllo nei confronti dei soggetti a più alto rischio fiscale ha reso necessaria l’introduzione di una postilla. Chiamato a contribuire, il Centro Studi Fiscal-Focus ha evidenziato la necessità che la semplificazione del procedimento di accertamento conseguente all’utilizzo delle tecnologie digitali non si trasformi in una procedura di rettifica automatizzata.

Per questo motivo, al fine di escludere che gli atti di accertamento possano essere l’inevitabile conseguenza di una procedura automatizzata, basata esclusivamente sull’impiego dell’intelligenza artificiale, il Centro Studi Fiscal-Focus ha evidenziato la necessità che l’avviso di accertamento conseguente all’impiego di tali tecnologia, prima della sua chiusura, necessiti obbligatoriamente dell’intervento umano in sede di motivazione puntuale dell’atto. Solo in questo modo sarà possibile scongiurare che l’utilizzo delle tecnologie digitali in fase di controllo, comunque utile per focalizzare le attività di verifica, non apra una nuova stagione di accertamenti standardizzati, come accadde, non troppi anni fa, con gli Studi di Settore.

Sulla scia di una battaglia che contraddistingue la redazione Fiscal-Focus, il Centro Studi ha evidenziato, ancora una volta, la necessità che l’esercizio del potere di autotutela non si riveli un esercizio di mero stile. La proposta emendativa mira a introdurre la sospensione dei termini di impugnazione degli atti dal momento di presentazione delle istanze di annullamento e di sgravio e fino alla risposta da parte dell’Agenzia delle entrate. Questa misura, soprattutto in casi di errori manifesti, consentirà di evitare che il contribuente adisca inutilmente la Corte di Giustizia, con aggravio di spese, per sé e per la collettività.

Sempre in tema di riforma fiscale tutte le proposte di modifica avanzate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti sono confluite in altrettanti emendamenti presentati per la successiva discussione. Nei giorni scorsi abbiamo evidenziato (“Commercialisti e riforma fiscale: proposte emendative di assoluto pregio”) come i consigli dei Commercialisti fossero di assoluto pregio, soprattutto quelli tesi a estendere il regime forfettario ai soggetti titolari di partecipazioni in società di persone, associazioni professionali e imprese familiari, nonché l’introduzione di un regime opzionale che estenda il principio di cassa alle società fra professionisti (STP). Due misure dal preminente risvolto pratico e potenzialmente decisive per favorire l’aggregazione professionale.

Quello della riforma fiscale è un cantiere aperto, ancora lontanissimo dalla sua conclusione e dai decreti legislativi con il quale sarà attuato. Dopo gli entusiasmi delle prime ore, giustificati dal contenuto di una riforma davvero strutturale, è iniziato un percorso ad ostacoli. Per questo motivo è quanto mai necessario, su un tema così importante e decisivo per la competitività futura del sistema paese, che il confronto parlamentare, ricco di pregiudizi, lasci spazio al bene collettivo. L’eredità di questa riforma fiscale, infatti, ha un valore che va ben oltre l’interesse di parte.