Ogni palcoscenico è buono per discutere di Superbonus e cessione del credito. La questione dolente ereditata dall’esecutivo Meloni è costantemente al centro del confronto fra gli operatori del settore. Commercialisti, amministrazione finanziaria, politica: ognuno con la propria ricetta.
Arrivano le prime anticipazioni. L’onorevole Andrea De Bertoldi, relatore del disegno di legge di conversione del Decreto Legge 16 febbraio 2023, n. 11, recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all’articolo 121 del Decreto Rilancio, anticipa i tempi e rende pubblici gli emendamenti che, con ogni probabilità, troveranno spazio nel provvedimento di conversione.
È ormai certa la proroga al 30 giugno 2023 del termine del periodo di vigenza previsto per gli interventi agevolati ai fini del Superbonus eseguiti sulle unità unifamiliari e plurifamiliari. La proroga, tuttavia, dovrebbe valere esclusivamente per gli interventi il cui stato di avanzamento lavori complessivo al 30 settembre 2022 sia stato almeno pari al 30 per cento, come certificato dal direttore dei lavori.
In merito all’abrogazione delle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito l’Onorevole De Bertoldi annuncia come potrebbero cambiare le regole, sia per gli interventi in regime di edilizia libera che per i bonus acquisti.
In merito ai primi l’articolo 2, comma3, lettera b), del Decreto Legge 16 febbraio 2023, n. 11 prevede che sia fatta salva la possibilità di cessione per gli interventi i cui lavori siano già iniziati alla data del 17 febbraio 2023. Al fine di rendere più agevole la verifica rispetto all’applicazione del predetto regime transitorio, l’esecutivo condivide la necessità che siano comunque salvaguardate le cessioni inerenti alle spese il cui bonifico di acconto o, più semplicemente il contratto di fornitura, siano antecedenti all’entrata in vigore del blocco. In questo senso potrebbe essere prevista la possibilità di certificare la preesistenza dell’accordo contrattuale mediante il rilascio di una dichiarazione sostitutiva a cura delle parti.
In merito alle agevolazioni connesse all’acquisto di unità immobiliari ai sensi dell’articolo 16-bis, comma 3, del TUIR, o ai sensi dell’articolo 16, comma 1-septies, del Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63, si propone di cambiare riferimento, non più collegato alla data di effettiva registrazione del contratto preliminare o alla stipula del contratto definitivo, ma alla data di richiesta del titolo abilitativo. In questo modo per gli interventi già avviati non vi sarebbero limitazioni.
Infine, con valenza generale, l’Onorevole De Bertoldi annuncia che nessuna limitazione alla cessione del credito dovrebbe essere prevista per gli interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
Il tono conciliante dell’Onorevole De Bertoldi si scontra con la linea rigida del Ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. Freddo sulla possibilità di compensazione “esterna” da parte degli istituti di credito, con l’utilizzazione dei crediti d’imposta per il pagamento delle somme dovute dalla propria clientela nei confronti dell’erario, il Ministro dell’Economia e delle finanze chiude la stagione del Superbonus, almeno per come l’abbiamo conosciuta. Senza dimenticare la necessità di efficientamento dell’enorme tessuto immobiliare italiano, nel prossimo futuro i bonus edilizi saranno limitati, con aliquote ridotte in nome della sostenibilità.
Sulla stessa linea il Consiglio Nazionale dei Commercialisti. È arrivato il momento di “fare una riflessione” e avviare un’analisi che parta dalle fondamenta. Secondo il Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Elbano De Nuccio, è il momento di valorizzare l’esperienza del Superbonus, nel bene e nel male. Dal primo punto di vista “la partita più importante da giocare per i bonus edilizi è certamente quella che riguarda il futuro da costruire”, rendendo strutturale, su basi diverse, il Superbonus e le opzioni di cessione del credito e sconto sul corrispettivo. Sotto il secondo profilo, per evitare nuove truffe e anomalie, è necessario valorizzare il ruolo dei professionisti nell’azione preventiva di controllo, indispensabili per arginare abusi e frodi. Appello, fra l’altro, accolto pubblicamente dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, che ha evidenziato come le frodi si siano sostanzialmente azzerate a fronte dell’estensione dell’obblighi di certificazione dei crediti.
Secondo i Commercialisti la misura, che grava sensibilmente sul bilancio dello Stato, deve essere calibrata per conciliare le esigenze del momento, collegate all’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva Ue per l’efficienza energetica degli edifici, con gli equilibri della finanza pubblica. Nonostante il ritorno in termini di gettito, è necessario “maturare la consapevolezza che tutto ciò ha un costo che graverà sulle spalle di tutti i nostri figli e nipoti e che pertanto non può essere riconosciuto a tutti, indistintamente e senza condizioni”.